Trattamento conservativo
Ci sono due tipi di terapie che possono essere attuate: la terapia medica orale ed il trattamento iniettivo locale di farmaci.
Terapia orale
La terapia farmacologica orale per il trattamento dell’ emispasmo facciale è risultata poco efficace. I farmaci maggiormente utilizzati sono: la Carbamazepina, la Fenitoina, il Baclofene ed il Clonazepam. Tutti questi farmaci, tuttavia, presentano effetti collaterali quali confusione mentale, disturbi della memoria e sedazione. La carbamazepina inoltre può alterare la funzionalità epatica ed ematochimica. Questi trattamenti sono inoltre poco efficaci.
Trattamento infiltrativo locale
Il trattamento più efficace per l’emispasmo facciale è l’iniezione di tossina botulinica. Nella maggior parte dei soggetti affetti da emispasmo facciale il trattamento con tossina botulinica può essere efficace.
L’iniezione di tossina botulinica avviene o direttamente nel muscolo interessato dallo spasmo o nel sottocute, superficialmente al muscolo. La tossina, paralizzando in parte il muscolo, lo rilassa, riducendo o addirittura eliminando gli spasmi.
L’effetto, però, è temporaneo, dai 3 ai 6 mesi, al termine dei quali il trattamento deve essere ripetuto.
Potenziali, anche se infrequenti sono gli effetti collaterali quali l’irritazione cutanea nella sede di iniezione, una sensazione di bruciore durante l’iniezione stessa ed un eccessivo indebolimento del muscolo. Un’eccessiva ipostenia (riduzione di forza) dei muscoli perioculari può comportare una temporanea difficoltà nel chiudere l’occhio e nell’abbassare la palpebra. Ciò richiede nel frattempo l’instillazione di colliri. Altri effetti collaterali includono la visione doppia o la comparsa di scotomi (visione di macchie scure).
Qualora l’indebolimento muscolare interessi la parte inferiore della faccia, può comparire un’asimmetria del volto (deviazione della rima buccale).
Tutte queste complicanze sono temporanee e non richiedono trattamenti specifici.
Trattamento chirurgico
Se la terapia medica orale e la somministrazione locale di tossina botulinica si limitano a controllare i sintomi della patologia, la terapia chirurgica può invece curare la causa.
La decompressione vascolare eseguita con tecnica microchirurgica è una metodica neurochirurgica che consiste nell’allontanamento del vaso sanguigno dal nervo facciale interponendo tra essi un piccolo tampone schiumoso per prevenirne il contatto.
In questo modo, eliminando l’aderenza tra il nervo ed il vaso sanguigno, in più dell’85% dei casi si ha la completa risoluzione degli spasmi. Spesso il miglioramento avviene gradualmente (alcuni giorni). Le recidive sono rare e possono beneficiare di un ulteriore intervento.
Le principali complicanze dell’intervento sono la riduzione (o perdita) dell’udito e la possibile paresi del nervo facciale (evenienze entrambe molto rare con un’incidenza del 3-5%).
L’età, altre patologie concomitanti e la severità dell’emispasmo facciale sono altri elementi utilizzati per stabilire se un paziente può essere o meno sottoposto a questo intervento.